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Nell’era tecnologica dell’uomo cibernetico nasce una nuova malattia: la cyberphobia , ovvero una forma di ansia, panico, sconforto nei confronti del computer, che affligge sia mentalmente che fisicamente e che è strettamente collegata al tecnhostress, "Un disagio moderno causato dall'incapacità di coabitare con le nuove tecnologie del computer" (termine coniato dallo psicologo Craig Brod nel 1984).
Studi condotti da Larry Rosen e Michelle Weil, Università della California, rilevano due categorie di tecnofobici:
-i tecnofobici cognitivi, che credono di non essere in grado di utilizzare il computer,
- i tecnofobici ansiosi, che accusano sintomi di ansia, come mal di testa, nausea e sudorazione, ogni volta che si trovano a doversi confrontare con una tecnologia.
Mettendosi davanti allo schermo nero del computer, i cyberphobici, hanno l’impressione di trovarsi dinanzi ad una mente aliena, ad un qualcosa di inquietante e misterioso, ad un qualcosa che non riescono a capire, a misurare e che temono possa sfuggire al loro controllo.
Gli esperti credono che la cyberphobia possa essere facilmente combattuta: è sufficiente aumentare la pratica, prendere confidenza con la macchina e soprattutto convincersi che il computer, nel peggiore dei casi, non eseguirà i comandi, sì, ma non esploderà.
Parole: 199
Per ulteriori info:
http://www.technostress.com/
http://www.mclink.it/personal/MC8216/arianna/tecnofob.htm
http://www.mediamente.rai.it/articoli/20011106b.asp
http://www.mclink.it/personal/MC8216/
http://www.euro2001.com/tecnostress/index.htm