giovedì 28 agosto 2008

che bello!

..che bello!!!..di nuovo qui!
..a distanza oramai di più di un mese...
quante cose possono cambiare in un mese!..qunte cose possono accadere..
imprevedibile la vita...sorprendente talvolta!

venerdì 18 luglio 2008

strani che siamo....
adolescenza...
forse l'uomo è in adolescenza perenne..
chissà...
potrebbe essere una nuova teoria...
...com'è che siamo così fragili, così vulnerabili...così lunatici..così poco stabili???
oggi ad esempio mi sento felice!
é una felicità che viene da dentro dentro..una felicità che in una giornata come questa stenta ad essere contenibile...
e quando mi sento così sono irrequieta..
non posso stare ferma e pensare di sciupare il tempo...
il mio tempo..
ho passato due giorni davvero belli!
quelle giornate piene..
in cui arrivi a sera senza il rimorso del "avrei potuto.... e invece...."
quelle giornate intense, ma semplici, che sanno di vero..
grazie Rospetto, grazie amici miei!!!!

lunedì 14 luglio 2008

Ed eccomi di nuovo qua!!!!!!!!!!!!!
....dopo un silenzio... di un bel p0` di giorni...torno a scrivere....
e` stato un periodino un po` pesante...lo studio distrugge e la voglia di mare e vacanze cresce ogni giorno di piu`....in piu`..beh..
... quando pare non esserci nessuna via di uscita...quando la salita si fa sentire particolarmente dura e faticosa...il mondo pare d`un tratto crollarti addosso....
non riesci piu` a cogliere il bello delle cose semplici...non trovi niente di bello in te...non riesci a credere di poterci riuscire...ti sembra impossibile poter scalare le rocce che ti trovi dinanzi....e ti senti terribilmente fuori posto...inadatto alle tue difficolta`... privo di capacita`....
verrebbe voglia di smettere di lottare...di arrendersi....e invece poi...
trovi la forza di rialzarti....ritrovi il vigore che pensavi di non avere....
non per tuo merito...ne` per illuminazione improvvisa...
ma
grazie alla presenza di persone speciali al tuo fianco...
di persone meravigliose, che semplicemente con il loro starti vicino riescono a farti aprire gli occhi....e a darti un po` di coraggio...
a farti capire che tutti abbiamo un nostro posto nel mondo....

{ che se ne sia piu` o meno consapevoli e` un altro discorso...}

martedì 17 giugno 2008

Ci sono quei giorni in cui ti fermi a chiederti chi sei…oggi è uno di questi.
Forse tutto è iniziato dal sogno di stanotte..
Si, sono giorni che mi sveglio con il limpido ricordo del sogno vissuto…e cerco di trovarne ogni volta un messaggio..
Stanotte ho sognato di ridare l’esame di fisica…anziché Conti e Bucciolini c’erano la Pacini (quella magra alta e bella) e un mio amico.
L’esame è andato bene…parlavo spedita e non mi lasciavo intimorire neppure dalle domande a cui sapevo di non poter rispondere adeguatamente.
Finito il tutto…mi sono fermata a parlare con il prof-mio amico- ..queste le sue parole:
“Un’ultima cosa…: Che donna sarai?”
Sono entrata nel pallone….in preda ad angoscia, panico, senso di vuoto..
Avrei preferito ripartire e tornare ad essere interrogata sulla fisica..piuttosto che cercare di rispondere al quesito che mi trovavo davanti.
Ho deglutito più volte..come per cercare di buttar giù quel groppo che sentivo alla gola..e poi..poi ho aperto la bocca…ma non è uscita fuori neanche una parola.
Un sospiro strozzato e niente di più.
Non riuscivo a parlare..come se mi fossi dimenticata come si facesse….
E soprattutto non riuscivo a pensare.
Continuava a ripetersi dentro di me la domanda: “Madda, che donna sarai?Madda, che donna sarai?Madda, che donna sei?”
Mille le voci, echi da valli lontane…confusione..confusione, sì solo confusione e … e la voglia di tapparmi le orecchie per non sentire più…quelle domande che ormai portavo dentro di me e a cui non sapevo dare alcuna risposta.

martedì 3 giugno 2008

"I sogni son desideridi felicità.


Nel sonno non hai pensieri


Ti esprimi con sincerità.


Se hai fede chissà che un giorno


La sorte non ti arriderà.


Tu sogna e spera fermamente


Dimentica il presente


E il sogno realtà diverrà"


..per una sera il sogno era sembrato potersi avverare..ma a mezzanotte Cernerentola si ritrovò di nuovo nei suoi stracci...

venerdì 30 maggio 2008

basta pensare...pensare troppo fa male.....

domenica 25 maggio 2008

..in attesa..

Nella testa un solo pensiero…
Di pensieri a dire il vero ce ne sono tanti..ma uno vince. E’ il più bello. Ha la meglio. E schiaccia gli altri.
Ci siamo, mi dico, ci siamo. E più che lo credo e più che sembra interminabile l’attesa.
L’attesa. Bella a volte l’attesa.
Ti permette di dare più valore al traguardo a cui aspiri. Ti fa acquistare più consapevolezza e gustare in maniera diversa l’arrivo. Lascia liberi spazi ai tuoi sogni. Ed è questo che mi fa paura.
I sogni..i sogni..che belli i sogni.
IL dramma inizia però quando i sogni prendono il sopravvento..quando da delicati che erano divengono ossessione.
E allora ti rendi conto che c’è bisogno di una svolta..in bene o in male devi svoltare..perchè la condizione di Limbo finisce con il distruggerti.
Inizi a sentire vacillante ogni tua sicurezza..a non riconoscerti più..sospeso in mezzo a tanta altra gente che non sa..sospeso tra sogno e realtà…

mercoledì 21 maggio 2008

Da domani..: con un piede per terra...

come in un sogno..un sogno di quelli in cui stai bene..un sogno che riconosci come tale..ma che vorresti potesse non finire più..
Mi sento in un sogno.
E il bello è che voglio continuare a sognare.
Ma non posso, d'altro canto , astrarmi troppo a lungo dalla realtà, dalla mia realtà...
Il tutto starebbe nel trovare un equilibrio..ma questo per me non è davvero l'anno degli equilibri...
anzi, piuttosto è l'anno dell'...instabilità fatta persona...l'anno delle contraddizioni interiori...
E allora?
Che fare?
...tornare con i piedi a terra?..no..non è una buona idea..ma tornarci giusto con uno dei due potrebbe essere la soluzione ideale!



..Certo si vede che ho sonno e che inizio a fare discorsi scollegati..!!!Buonanotte lettori miei!!!

lunedì 19 maggio 2008

Corso di informatica

Era il lontano 1 Gennaio 2007..quando a casa di una cara amica..scoprii cosa fosse un blog...
Che cosa triste, mi dissi..che cosa triste...
scrivere di me su internet...
mi pareva un pò come pubblicare sul web un diario segreto...
Non ne capivo il senso..
scrivere di altri "Pubblicamente" anzichè alzare la cornetta e rivolgersi ai diretti interessati...
mah!
Che mondo strano!

Sì, che mondo strano!
Marzo 2008.
Il prof di informatica propone di fare un percorso alternativo all'esame classico..che detto sinceramente un pò mi preoccupava...
Si, io che con la tecnologia ho grossissime difficoltà..beh con il computer non è che ho poi un bellissimo rapporto...

Tanto vale provare, mi son detta.

E sono contenta di aver agito così!!!!
..mi sono divertita!!!...ho imparato un sacco di cose nuove...mi sono dovuta ricredere sul blog..e...soprattutto ho raggiunto l'obiettivo, ho vinto la sfida:
io che avevo aperto un blog intitolandolo "Posso farcela"..beh..ce l'ho fatta:
HO VINTO LA PAURA DEL COMPUTER!!!
(per ora del mio...ma un passo per volta!)

domenica 18 maggio 2008

Ci sono giorni in cui non ho tempo di fermarmi..giorni in cui arrivo a sera fisicamente distrutta..giorni in cui sono contenta di essere di corsa…perché mi rendo conto di farlo con uno scopo.

Oggi è stato uno di quei giorni.

Uno di quei giorni in cui le ore che passano non passano invano..in cui non c’è da lamentarsi al calare del sole…

“E un astronomo domandò: Maestro, e il Tempo?
E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo che non ha misura e non può essere misurato. Vorreste disegnare la vostra condotta e persino dirigere il vostro spirito secondo ore e stagioni. Vorreste ridurre il tempo a un ruscello sulla cui riva sedere per osservarlo nel suo fluire.
Ma l’eterno in voi riconosce l’eternità della vita.
E sa quanto l’oggi non sia che il ricordo di ieri e che il domani sarà il sogno di oggi.
Ciò che in voi canta e contempla abita tuttora entro il primo istante che ha cosparso il firmamento di stelle.
Chi tra voi non sente che la sua forza d’amare non ha limiti?
Eppure, chi non sente chiuso in sé quello stesso amore, che pur illuminato non si muove da un pensiero d’amore all’altro, né da gesta d’amore?
Il tempo non è dunque come l’amore, inscindibile e immobile?
Ma se nel vostro pensiero dovete poi misurare il tempo con le stagioni, allora che contenga ogni stagione tutte le altre.
E che il presente stringa a sé il passato nel ricordo e il futuro nella speranza”. Gibran, Il Profeta

martedì 13 maggio 2008

Ancora confusa

Ho voglia di scrivere...tanta..tanta davvero...ma sono un pò stretta con i tempi!
Mi aspettano due ore di genetica!!!
Vorrei concentrare in poche righe tutto ciò che in questo momento mi passa per la testa..ma credo che non sarà possibile...
troppi i pensieri!!!....e come al solito ordine zero....!

lunedì 5 maggio 2008

Sto leggendo un libro interessante: Risvegli, di Oliver Sacks…
Sono ancora ai primi capitoli…capitoli in cui Sacks così descrive il Mount Carmel Hospital:
“L’ospedale ha assunto una certa aria di fortezza o di prigione, sia nell’aspetto esteriore, sia nel modo di conduzione. E’ sorta un’amministrazione rigida, strettamente tesa all’ “efficienza” e ligia ai regolamenti; “familiarizzare” coi pazienti è cosa energicamente scoraggiata. Ordine e regole hanno man mano scacciato l’amore per il prossimo e la solidarietà; pazienti e personale sono separati dalla gerarchia, e i primi tendono a sentirsi “chiusi dentro” , infinitamente lontani dal mondo vero, fuori dall’ospedale. Naturalmente, questa struttura totalitaria presenta qualche breccia, zone in cui sopravvivono cure e affetto genuini: buona parte del personale “ subalterno “ si occupa dei malati con grande amore e dedizione; vi sono persone del quartiere che offrono assistenza non professionale volontaria, e naturalmente alcuni pazienti ricevono le visite dei parenti e degli amici. L’ospedale, in breve, è una strana mescolanza di libertà e costrizione, di calore e freddezza, umanità e meccanicità, vita e morte, avvinte in continuo conflitto”.
…Non credo che questa descrizione vada tanto lontano dalle realtà dei nostri ospedali e delle nostre case di cura…..
Leggendo questo passo e perdendomi nei miei pensieri mi è tornato in mente il mio vecchio buon dottore, il mio ex medico di famiglia.
Era un dottore alquanto rispettato…e forse un po’ temuto..un uomo importante per il paese, al pari del sindaco e del sacerdote, un dottore serio.
Ma per quanta distanza la gente cercasse di mantenere per riguardo, Il dottor F. puntava ad avere un bel rapporto con i suoi pazienti..si metteva al loro pari…
Lui sì che credeva nella sua missione, lui sì che si prendeva a cuore le persone che a lui si rivolgevano. (Lui sì, Matte, che era alla vecchia!)
Dopo che, in caso di malattia, ti aveva visitato, ti richiamava qualche giorno più tardi per sapere come stavi, se non aveva avuto tue notizie nel frattempo. O, peggio ancora, tornava a trovarti a casa a sorpresa…
Dico peggio ancora perché sapete quante volte è successo in paese che qualche anziana donnina andasse a fare la spesa e nell’uscire di casa trovasse il dottore?
Tantissime.
“Buongiorno dottore”
“Buongiorno signora. Si sente meglio oggi, eh?Ma mi deve spiegare cosa ci fa fuori casa, se l’altro ieri mi ero raccomandato di riguardarsi per almeno tre giorni. Non passo di qui per caso : stavo venendo giusto da lei. Andiamo, su, che la riaccompagno e le do un’occhiata alla gola. E veda bene di darmi retta , se si vuole rimettere presto”.
Che forte che era!!!!
Un esempio da tener presente, un modello da seguire….

giovedì 24 aprile 2008

Per la strada

Mi lamento dei treni...anche oggi 16 minuti di ritardo...ma quasi ogni giorno ho l'occasione di fare il viaggio con qualcuno che conosco...con qualcuno con cui posso avere più o meno confidenza...qualcuno, però, che comunque sia mi lascia sempre qualcosa..un consiglio...un sorriso...
Ho ogni giorno l'occasione- e non solo in treno- di condivedere anche solo un minuto della mia vita con chi mi trovo accanto....di percorrere un tratto di strada fianco a fianco....
..e mi piacerebbe riuscire ad esserne più consapevole....

I have un altro dream ...


A volte vorrei sentirmi libera davvero..libera di scoprirmi davanti a chi non conosco, libera di esprimere le mie idee, senza doverle ogni volta ridimensionare un pò per non ferire chi mi sta di fronte...o per non dover arrivare a discutere...o semplicemente perchè..non so osare...

Vorrei non essere tiepida...

Vorrei riuscire a buttarmi...ad essere più spontanea..a non dover sentire il bisogno di avere già il discorso fatto prima ancora di aprir la bocca...vorrei non avere paura delle mie stesse parole....

Prof, l'ammiro davvero tanto!

martedì 22 aprile 2008

Tornando sui colori....

Ad Ottobre ho scoperto di non avere un colore preferito stazionario. Drammatico. Segno della mia insicurezza, della mia indecisione. Sono tornata nello stesso negozio tre volte in una settimana per comprare uno zaino e per tre volte sono tornata a casa a mani vuote: la scelta del colore mi metteva in crisi. Il fatto è che il problema andava al di là dello zaino. Forse per la prima volta prendevo seriamente consapevolezza della mia debolezza più grande: il non essere mai sicura...di me.
Da allora mi sono promessa di scrivere ogni sera il colore della giornata...
"Oggi mi sento..."
"Verde come l'erba dei prati in primavera.."
"Azzurro-cielo limpido"
"Blu come gli abissi dell'oceano"
"rosata come il cielo mattutino.."
"Rosso come il sole al tramonto..."
Ma ci sono giorni, talvolta periodi, in cui torno a sentirmi di nessun colore..ed è la cosa più brutta di tutte...meglio le giornate in cui mi sento nera, grigia, scura che quelle in cui...non mi sento proprio...

lunedì 21 aprile 2008

I have a dream

Sono un po’ scoraggiata, forse. Sarà il periodo…la primavera. Ci sono giorni in cui mi sento fuori posto…in cui vorrei uscire dall’aula del Cubo ancora prima di esservi entrata…
Giorni in cui mi chiedo se è veramente questo che voglio: diventare medico…
Ho paura..paura di arrivare in fondo( se mai ce la farò) senza desiderio, senza entusiasmo…senza empatia.
E ho paura che lo studio e le ore di lezione anziché stimolarmi arrivino a spengermi sempre di più….
Mi piacerebbe tornare a provare meraviglia, stupore..mi piacerebbe che “il lato emotivo potesse prevalere davvero sull’educazione, piuttosto di quello squisitamente razionale basato su schemi, tabelle, lucidi e diapositive”, mi piacerebbe sentirmi affascinata dalle parole del professore a lezione e dalle materie che studio…mi piacerebbe poter dire di esserne innamorata…
Sarebbe anche mio il sogno di arrivare a sapere, saper fare e saper essere..il sogno di poter vivere il compito che mi troverò un giorno a svolgere con entusiasmo, dedizione…e soprattutto con tanto amore …
E sarebbe bello già da adesso poter vedere la “facoltà di Medicina come un tempio, dove si celebra un rito, in cui operano dei sacerdoti, assistono dei fedeli e il cui oggetto del culto è il paziente.”

questa primavera...


Avete presente La bella addormentata nel bosco?..E avete presente la scena del ballo..quando le due fatine, in discussione sul colore del vestito della Bella Addormentata, iniziano a cambiarne il colore???!??..Ecco..in questo momento mi sento proprio così..esattamente come quel vestito ora rosa ora azzurro....cambio "colore" continuamente e senza riuscire a controllarmi!!!...(Sarà per questo che non mi stava più bene neanche il colore del modello predefinito del blog...)
Ho bisogno di trovare un nuovo equilibrio....Arggggggggggg!!!

sabato 12 aprile 2008

..Di nuovo I care..

Da martedì, dopo la scenetta dei ragazzi-pagliaccio, non riesco a togliermi queste parole dalla testa…parole a cui è da tanto che non pensavo più…: “Io e lei non abbiamo niente da dirci”.
Novembre 2005. Mio nonno è un po’ più giù del solito..ha avuto una brutta influenza che ha scombussolato il suo delicatissimo equilibrio…
Il medico di famiglia dice che non è necessario portarlo all’ospedale…
Il nonno insiste…vuole sentirsi più tranquillo, dice.
Si alza e come se fosse domenica si fa la doccia, si fa la barba e si prepara ad uscire. Da solo. Si sente indipendente, anche se non più di tanto in forma.
Lo saluto prima di andare a scuola. Non potevo immaginare che non l’avrei mai più trovato in casa la mattina, prima di uscire. E’ un po’ affannato, ma a volte l’ho visto peggio.
La mamma lo porta al Pronto Soccorso…
Nel frattempo le condizioni si sono aggravate…la considerazione data agli anziani lascia desiderare…c’è da attendere per il ricovero…
Finalmente qualche attenzione… nonno viene ricoverato e sistemato in un letto dell’ ospedale.
La mamma è fuori che aspetta…che esca la dottoressa che lo sta visitando…vuole darle un po’ di informazioni..spiegarle un po’ la situazione..dal suo punto di vista…dal punto di vista di chi da tempo si alza la notte per vedere se chi dorme nella stanza accanto ha il respiro affannato, di chi senza essere troppo insistente, con discrezione, controlla se il nonno beve abbastanza e se la sua diuresi è regolare..da chi, seppur senza nessuna competenza medica, per esperienza, si accorge tempestivamente se il nonno è in scompenso…
Si apre la porta..e forse assieme a lei qualche speranza…
La mamma si avvicina.. “ Scusi dottoressa…”
“Io e lei non abbiamo niente da dirci. Non adesso.”
Le condizioni si aggravano repentinamente. Di lì a pochi giorni il funerale.
Nonno non c’è più e la mamma resta con il rimorso di non essere riuscita a parlare con la dottoressa, con quella dottoressa e in quel momento.
...Risuonano nella mente ancora le parole: “Io e lei non abbiamo niente da dirci”.

mercoledì 9 aprile 2008

Piccole cose cambiano il mondo (per chi pensa che il piccolo non è nulla)

Piccola è la goccia di rugiada
e rinfresca le foglie assetate.
Piccolo è il chicco di grano
e riempie le tavole di pane.
Piccolo l'acino d'uva
e riempie di vino i bicchieri.
Piccola è la pietra preziosa
e adorna la corona dei re.
Piccolo è l'uomo alla nascita
e niente è più grande di lui.
Che piccola cosa è un desiderio
e può cambiare la vita.
Che piccola cosa è un'idea
e può commuovere il mondo.
Che piccola cosa è un bastone
e sostiene il peso dell'anziano.
Che piccola cosa è il sorriso
e riempie di felicità chi è triste.
Che piccola è un bicchiere d'acqua
e Dio non lo lascerà senza ricompensa.
Josè Guillen

martedì 8 aprile 2008

Seminario I care


8 Aprile 2008, h 10.30, Seminario I care.
Che avrà mai da dirci il professore?
Il seminario ha inizio..occhi un po’ stupiti..quale aspettativa?
Il prof apre il Seminario con un’ introduzione sul significato dell’ “I care”…con qualche informazione su don Milani…per arrivare poi a parlare di coscienza, condivisione, umiltà, conoscenza …del valore del rapporto medico/paziente…dell’attitudine allo stupore e dell’importanza del contesto in campo medico… del futuro che ci aspetta…la strada è lunga, sì, è vero, ma possiamo percorrerla insieme, condividendo il condivisibile…
Ed è questo lo spirito con cui è nata Medwiki.
Quanto però oggi la condivisione può essere limitata dal diritto di proprietà?
La parola passa alla professoressa Berlingeri. Questa definisce Medwiki immorale ed essenzialmente un covo di criminali. Sta scherzando? Ci stanno prendendo un po’ in giro? Trapela un sorriso dalla bocca della professoressa, ma continua ad andare avanti, finché un ragazzo non sale sul palco e le toglie la parola.
Chi avrebbe mai pensato ad una lezione così!..Una signora Lezione, con tanto di L maiuscola. Entrano in aula un gruppo di ragazzi vestiti da clown. Poche le parole, eppure mi hanno detto e lasciato tanto.
Il loro messaggio è arrivato!!!..La loro è stata una bellissima testimonianza..sono stati essi stessi il messaggio!
Occhi brillanti, ragazzi gioiosi, occhi felici di chi ha trovato quel qualcosa in più che dà senso al correre quotidiano…di chi ha capito che non si può stare con le mani in mano e preoccuparci soltanto di noi stessi e dei nostri problemi..di chi ha capito di avere qualcosa da condividere con gli altri, di essere capace di regalare sorrisi a chi ne ha bisogno, di guardare al malato come ad un fratello e non come ad un oggetto su cui lavorare.

lunedì 7 aprile 2008

I care o non I care?

Partecipare..beh partecipare si può partecipare in tanti modi, nonché distrattamente o peggio ancora passivamente..mentre se me ne importa, se mi sta a cuore, se me ne prendo cura..beh allora vuol dire che I care, che mi sento anche io responsabile di ciò che mi circonda, delle cose che accadono nel mondo in cui vivo. I care, aveva scritto una volta su una parete della sua scuola di Barbiana un giovane prete di campagna, I care.
E’ in questo suo motto che don Milani riassumeva le finalità educative della scuola, una scuola orientata all’acquisizione della presa di coscienza , una scuola che voleva per prima cosa essere luogo di condivisione.
Ed è’ proprio da un lavoro di gruppo, di condivisione, che nasce “Lettera a una professoressa”. Lessi questo libro qualche anno fa, su consiglio della mia insegnate di lettere. Scorrevo le pagine pensando tra me e me : “E’ acqua passata.” ..E invece più che andavo avanti e più mi rendevo conto che le cose che scrivevano, potevano in tanti casi essere trasportate, riattualizzate ai nostri giorni. Sì… noi giovani tante volte facciamo fatica a tener presente il significato di ciò che facciamo , la sua importanza, il suo valore … “il fine giusto è dedicarsi al prossimo”, scrivevano in “Lettera ad una professoressa” i giovani di Barbiana, è arrivare lontano e al tempo stesso insieme, condividendo le conoscenze di cui si dispone, per arrivare a sentirci pienamente consapevoli delle nostre responsabilità, per arrivare a capire l’importanza di avere un posto nel mondo.
E forse è questo che il professore ha cercato di trasmetterci con la preparazione di questo esame un po’ insolito, fuori dalle righe…Possiamo arrivare tutti a fare ciò che ci chiede di fare…anche se in tempi e modalità diverse…per arrivare ad acquisire una maggiore consapevolezza del nuovo mondo cibernetico in cui viviamo…e tornare a ripeterci “I care”…

Compito 3

Mio cugino ha appena avuto i risultati del monotest: ha la mononucleosi.
Mia zia mi telefona un po’ preoccupata e mi chiede se conosco i tempi di incubazione.
Non ne ho la più pallida idea. Accendo il computer, mi connetto ad internet e vado su Pubmed.
Cerco “mononucleosis”. Mi compaiono 7462 items. Mi diverto a restringere un po’ la ricerca e digito: “incubation of mononucleosis”, limits: Italian, Child 6-18 years. Risposta: No items found.
Digito nuovamente “incubation of mononucleosis” , ma questa volta senza porre alcun limite.
Sullo schermo del computer appaiono 38 items, tutti in inglese.
Con un po’ di pazienza inizio a leggere le informazioni trovate e scopro così che la mononucleosi, nella maggior parte dei casi, è causata dal virus di Epstein-Barr, che si manifesta con la comparsa di linfonodi sul collo, stato febbrile e stanchezza. Questa malattia è difficilmente diagnosticabile fin dal principio e non vi sono medicinali specifici che il malato può assumere…la cura consiste essenzialmente nel prevenire eventuali complicazioni. (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17602362?ordinalpos=17&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum )
Trovo infine i tempi di incubazione: questi possono andare dalle 4 alle 7 settimane. (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8710247?ordinalpos=5&itool=EntrezSystem2.PEntrez.Pubmed.Pubmed_ResultsPanel.Pubmed_RVDocSum )
In particolare il periodo di incubazione termina circa dopo 5-7 giorni dalla cessazione dei sintomi più evidenti. I tempi purtroppo sono molto poco precisi e di fatto variano sensibilmente da individuo ad individuo. Solo il tempo ci dirà se mio cugino ha contagiato il fratellino più piccolo…Speriamo di no!

domenica 6 aprile 2008

di nuovo a casa


Di nuovo a casa.
Ieri a quest’ora eravamo all’aeroporto…pronti per ripartire e tornare in Italia….
E’ stata un’esperienza meravigliosa, indimenticabile davvero!!!!...Città, luoghi affascinanti, incontri toccanti e compagni di viaggio eccezionali!!!!!
Sono state giornate intense, ma vissute davvero a 360 gradi!
A volte ho l’impressione che il tempo mi scivoli addosso..ho l’impressione di arrivare in fondo alla giornata e di rendermi conto di non aver fatto niente, pur essendo stata sempre di corsa…e mi addormento insoddisfatta, con l’idea di aver sprecato ogni singolo minuto prezioso che mi è stato donato…in questi giorni invece mi sono sentita protagonista del mio tempo…ripensando a tutti i momenti passati mi sembra impossibile che il viaggio sia durato soltanto sette giorni…eppure è così…
Vorrei soltanto riuscire a non dimenticare questo nel solito tram tram quotidiano…vorrei poter riuscire a vivere appieno ogni mia giornata, dare valore ad ogni momento trascorso...

venerdì 28 marzo 2008

in partenza per la RUSSIA


...Tra poco più di 24 h sarò "dall'altra parte del mondo"!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Io e l'Ire andaiamo in Russia!!!!Mosca e San Pietroburgo!!!!!Che bello!!!

...devo ancora fare la valigia..ma questi sono dettagli..

che scatole preparare la valigia...parto sempre con l'impressione di aver lasciato a casa qualcosa di importante...va beh!...CE LA POSSO FARE! (ah ah!!)

martedì 25 marzo 2008

voglia di sole


Ti svegli pensando di sentire gli uccellini cinguettare…sperando in un cielo limpido, in colori vitali...primaverili...apri la finestra e ti rendi conto che tutto attorno a te è bianco…bianchi i tetti, i prati, i boschi, bianchi gli alberi in fiore.
Si, neve!!!
...Bella la neve, io amo la neve, ma adesso non mi và!..Non più.
Ho voglia di sole!!!!!!Di primavera!!!
La settimana scorsa per la strada di casa mia ho trovato un tasso…anche i tassi si sono svegliati dal lungo letargo..anche loro aspettano che la temperatura torni a rialzarsi, che la neve si sciolga, che gli uccellini tornino a cantare...

lunedì 17 marzo 2008

Compito 1. La cyberphobia esiste davvero: ora ne ho le prove


Nell’era tecnologica dell’uomo cibernetico nasce una nuova malattia: la cyberphobia , ovvero una forma di ansia, panico, sconforto nei confronti del computer, che affligge sia mentalmente che fisicamente e che è strettamente collegata al tecnhostress, "Un disagio moderno causato dall'incapacità di coabitare con le nuove tecnologie del computer" (termine coniato dallo psicologo Craig Brod nel 1984).
Studi condotti da Larry Rosen e Michelle Weil, Università della California, rilevano due categorie di tecnofobici:
-i tecnofobici cognitivi, che credono di non essere in grado di utilizzare il computer,
- i tecnofobici ansiosi, che accusano sintomi di ansia, come mal di testa, nausea e sudorazione, ogni volta che si trovano a doversi confrontare con una tecnologia.
Mettendosi davanti allo schermo nero del computer, i cyberphobici, hanno l’impressione di trovarsi dinanzi ad una mente aliena, ad un qualcosa di inquietante e misterioso, ad un qualcosa che non riescono a capire, a misurare e che temono possa sfuggire al loro controllo.
Gli esperti credono che la cyberphobia possa essere facilmente combattuta: è sufficiente aumentare la pratica, prendere confidenza con la macchina e soprattutto convincersi che il computer, nel peggiore dei casi, non eseguirà i comandi, sì, ma non esploderà.
Parole: 199


Per ulteriori info:


http://www.technostress.com/
http://www.mclink.it/personal/MC8216/arianna/tecnofob.htm
http://www.mediamente.rai.it/articoli/20011106b.asp
http://www.mclink.it/personal/MC8216/
http://www.euro2001.com/tecnostress/index.htm

sabato 15 marzo 2008

sono felice

questa volta lasciatemi
essere felice,
a nessuno è successo niente,
non mi trovo da alcuna parte,
accade solamente
che sono felice
in tutti i punti del cuore,
mentre cammino
dormo o scrivo.
che posso farci: sono
felice,
sono più innumerevole
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso
e l'acqua sotto,
gli uccelli in alto,
il mare come un anello
alla mia cintura,
fatta di pane e pietra la terra
e l'aria canta come una chitarra.
Pablo Neruda

mercoledì 12 marzo 2008

..il topo di campagna non è adatto alla città..

..smarrita nel traffico cittadino...tra semafori rossi, palazzine tutte uguali, auto, autobus e motorini....insulti tra automobilisti..schiamazzi qua e là...abbaglianti negli occhi..qualche pedone di corsa, affannato, nel tentativo di attraversare senza essere messo sotto..inchiodate e rombi di motore..sorpassi rischiosi per riuscire a guadagnare un solo minuto di più..confusione di luci, colori, rumori poco gradevoli...caos generale...ed io..sola..sola..sola in mezzo a tanta gente..
il topo di campagna non è adatto alla città...

martedì 11 marzo 2008

mannaggia a questo tempo..

Piove...combatto contro tristezza, malinconia...
a volte mi chiedo quanto le condizioni meteorologiche siano influenti nello stato d'animo della gente..
voglio dire..com'è possibile che il tempo che fa ci possa condizionare così tanto???..o forse sono io che ho quest'impressione...
...In letteratura spesso il paesaggio rappresenta lo specchio dell'anima...io invece, in giornate come queste, ho l'impressione che sia il mio animo a fare da specchio...beh...
torneranno le belle giornate di sole, noo?!?










giovedì 6 marzo 2008

...vincere l'impossibile...

  1. E chi l’avrebbe mai detto???...io che ho seri problemi con la tecnologia…(a partire dalla televisione…e dal cellulare..)ora ho un blog!!!!Chissà..forse è la volta buona..si, la volta buona che riesco a vincere la paura del computer…È proprio così..mi fa paura…e tutte le volte che mi trovo “ costretta” ad usarlo..beh.. sudo le mie sette camicie!!!!...E provo sempre la stessa sensazione: la sensazione di chi non riesce a capire e soprattutto a gestire l’oggetto che si trova davanti…Sarà questione di abitudine…o forse il fatto è che non mi interessa più di tanto…c’è chi dice che se avessi giocato con i videogiochi forse adesso non sarei così..beh..così imbranata!!!E se lo dico, faccio sul serio:...se non avessi avuto i miei fratelli a darmi una mano forse non sarei riuscita neppure a segnarmi agli esami via internet…Forse sono un po’ all’antica…preferisco carta e penna piuttosto che scrivere mail…e non credo che internet sia il luogo più adatto per socializzare e fare nuove amicizie…credo nel contatto umano, nel faccia a faccia…per quanto questo possa comportare più “fatica”…
    Ma in fondo in fondo ho voglia di vincere la sfida..la sfida con me stessa…si, è arrivato il momento di imparare a usare il computer (almeno il mio)..di vincere la paura!..e…oggi sono così ottimista da credere che….POSSO FARCELA!!!!!!!!!!