Sto leggendo un libro interessante: Risvegli, di Oliver Sacks…
Sono ancora ai primi capitoli…capitoli in cui Sacks così descrive il Mount Carmel Hospital:
“L’ospedale ha assunto una certa aria di fortezza o di prigione, sia nell’aspetto esteriore, sia nel modo di conduzione. E’ sorta un’amministrazione rigida, strettamente tesa all’ “efficienza” e ligia ai regolamenti; “familiarizzare” coi pazienti è cosa energicamente scoraggiata. Ordine e regole hanno man mano scacciato l’amore per il prossimo e la solidarietà; pazienti e personale sono separati dalla gerarchia, e i primi tendono a sentirsi “chiusi dentro” , infinitamente lontani dal mondo vero, fuori dall’ospedale. Naturalmente, questa struttura totalitaria presenta qualche breccia, zone in cui sopravvivono cure e affetto genuini: buona parte del personale “ subalterno “ si occupa dei malati con grande amore e dedizione; vi sono persone del quartiere che offrono assistenza non professionale volontaria, e naturalmente alcuni pazienti ricevono le visite dei parenti e degli amici. L’ospedale, in breve, è una strana mescolanza di libertà e costrizione, di calore e freddezza, umanità e meccanicità, vita e morte, avvinte in continuo conflitto”.
…Non credo che questa descrizione vada tanto lontano dalle realtà dei nostri ospedali e delle nostre case di cura…..
Leggendo questo passo e perdendomi nei miei pensieri mi è tornato in mente il mio vecchio buon dottore, il mio ex medico di famiglia.
Era un dottore alquanto rispettato…e forse un po’ temuto..un uomo importante per il paese, al pari del sindaco e del sacerdote, un dottore serio.
Ma per quanta distanza la gente cercasse di mantenere per riguardo, Il dottor F. puntava ad avere un bel rapporto con i suoi pazienti..si metteva al loro pari…
Lui sì che credeva nella sua missione, lui sì che si prendeva a cuore le persone che a lui si rivolgevano. (Lui sì, Matte, che era alla vecchia!)
Dopo che, in caso di malattia, ti aveva visitato, ti richiamava qualche giorno più tardi per sapere come stavi, se non aveva avuto tue notizie nel frattempo. O, peggio ancora, tornava a trovarti a casa a sorpresa…
Dico peggio ancora perché sapete quante volte è successo in paese che qualche anziana donnina andasse a fare la spesa e nell’uscire di casa trovasse il dottore?
Tantissime.
“Buongiorno dottore”
“Buongiorno signora. Si sente meglio oggi, eh?Ma mi deve spiegare cosa ci fa fuori casa, se l’altro ieri mi ero raccomandato di riguardarsi per almeno tre giorni. Non passo di qui per caso : stavo venendo giusto da lei. Andiamo, su, che la riaccompagno e le do un’occhiata alla gola. E veda bene di darmi retta , se si vuole rimettere presto”.
Che forte che era!!!!
Un esempio da tener presente, un modello da seguire….
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1 commento:
mitico doctor!!!!
Quello di ora non è proprio così.. anche lui passa a trovati ogni tanto... ma il carattere e la personalità sono diversi!
Spero in una dottoressa così come il F.!!!! Forza Madda! Mettii passione e vedrai che il trucco è questo! Ti anticipo che appena diventerai medico, cambierò quello attuale con TE!
Un bacione
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