sabato 12 aprile 2008

..Di nuovo I care..

Da martedì, dopo la scenetta dei ragazzi-pagliaccio, non riesco a togliermi queste parole dalla testa…parole a cui è da tanto che non pensavo più…: “Io e lei non abbiamo niente da dirci”.
Novembre 2005. Mio nonno è un po’ più giù del solito..ha avuto una brutta influenza che ha scombussolato il suo delicatissimo equilibrio…
Il medico di famiglia dice che non è necessario portarlo all’ospedale…
Il nonno insiste…vuole sentirsi più tranquillo, dice.
Si alza e come se fosse domenica si fa la doccia, si fa la barba e si prepara ad uscire. Da solo. Si sente indipendente, anche se non più di tanto in forma.
Lo saluto prima di andare a scuola. Non potevo immaginare che non l’avrei mai più trovato in casa la mattina, prima di uscire. E’ un po’ affannato, ma a volte l’ho visto peggio.
La mamma lo porta al Pronto Soccorso…
Nel frattempo le condizioni si sono aggravate…la considerazione data agli anziani lascia desiderare…c’è da attendere per il ricovero…
Finalmente qualche attenzione… nonno viene ricoverato e sistemato in un letto dell’ ospedale.
La mamma è fuori che aspetta…che esca la dottoressa che lo sta visitando…vuole darle un po’ di informazioni..spiegarle un po’ la situazione..dal suo punto di vista…dal punto di vista di chi da tempo si alza la notte per vedere se chi dorme nella stanza accanto ha il respiro affannato, di chi senza essere troppo insistente, con discrezione, controlla se il nonno beve abbastanza e se la sua diuresi è regolare..da chi, seppur senza nessuna competenza medica, per esperienza, si accorge tempestivamente se il nonno è in scompenso…
Si apre la porta..e forse assieme a lei qualche speranza…
La mamma si avvicina.. “ Scusi dottoressa…”
“Io e lei non abbiamo niente da dirci. Non adesso.”
Le condizioni si aggravano repentinamente. Di lì a pochi giorni il funerale.
Nonno non c’è più e la mamma resta con il rimorso di non essere riuscita a parlare con la dottoressa, con quella dottoressa e in quel momento.
...Risuonano nella mente ancora le parole: “Io e lei non abbiamo niente da dirci”.

2 commenti:

Angelo Custode ha detto...

...spesso alcune persone hanno poca sensibilità... e non riescono a mettersi nei panni di chi gli si pone davanti...
...sicuramente è un punto fermo da cui potrai partire... ti ricorderai sempre di non comportarti così...

...hai sicuramente un "angelo custode" che ti sostiene dal cielo... ma questo già lo sai.

jenny ha detto...

maddina...purtroppo non tutti i medici svolgono il loro lavoro pensando che hanno a che fare con delle persone e non solo con delle malattie...e la tua esperienza è una triste dimostrazione di ciò!! ti voglio bene!!